Autore: Diego Malcangi

Puccini e gli sgarbati

Diciamolo, è la solita piccola Italia anche quando si tratta di celebrare la propria grandezza, una grandezza ormai relegata nella storia. Non siamo più capaci di produrre quasi nulla, da molti anni. Svendiamo i marchi storici, le aziende che hanno fatto il Paese ma poi non hanno più innovato granché, andiamo fieri di vecchie glorie imperiali e della base linguistica,

Continua a leggere

Propaganda, più o meno – la “carne coltivata” e chi c’è dietro

In genere, quando iniziano a dirmi come dovrei definire una cosa vuol dire che qualcuno ha deciso che quella cosa deve essere accettata da tutti. Che poi accada nella realtà è un altro conto, ma diciamo che la pressione sulle definizioni fa parte di una spinta di tipo lobbistico quando non politico-finanziario a favore di realtà più o meno nuove.

Continua a leggere

A minima

Negli ultimi tempi si sta discutendo molto sull’instaurazione di un salario minimo in Italia, sono state depositate diverse proposte di legge e una in particolare riunisce le opposizioni. Prevede un salario minimo a 9 € all’ora, per tutte le categorie. La proposta chiede anche che venga stabilito un lasso di tempo concesso alle aziende per adeguare i contratti, che vengano

Continua a leggere

Decreto d’allontanamento

Un giudice statunitense ha stilato un lungo elenco di personalità che ricoprono ruoli pubblici, cui non è più consentito avvicinarsi ai dirigenti dei social network. Una lista che troverete alla fine dell’articolo, insieme al dispositivo integrale della sentenza, e che assomiglia un po’ a quelle che vengono stilate quando si impongono sanzioni a un Paese straniero i cui funzionari vengono

Continua a leggere

Francia, la rivolta delle periferie: i costi

20 milioni di danni solo per il trasporto pubblico nella regione di Parigi. 400 negozi saccheggiati solo a Marsiglia, diverse migliaia in tutta la Francia. E i commercianti verranno ripagati solo in parte dalle loro assicurazioni. Poi ci sono le panchine divelte, i cassonetti inceneriti, lampioni abbattuti, e qui si parla di costi di diverse decine di milioni a carico

Continua a leggere

Messinscena Wagner?

In quelle ore, quando gli osservatori nostrani un po’ celebravano la marcia su Mosca degli uomini di Prigozhin e un po’ la temevano, mi consultavo con un paio di amici e colleghi più esperti di me, che come me sentivano odor di messinscena. Naturalmente serve ancora tempo per valutare esattamente gli effetti di certi accadimenti, però alcuni elementi di riflessione

Continua a leggere

Debiti e cantieri

In Italia la sigla BTP sta per Buoni del Tesoro Poliennali. In Francia, BTP vuol dire Batiments Travaux Publiques, cioè costruzioni e opere pubbliche. Entrambe le cose, cioè opere pubbliche e debito, sono fondamentali per l’economia di un Paese. Se non si esagera, naturalmente. Se si fanno le cose nel modo e nel momento giusti. Il governo Meloni, in questo

Continua a leggere

Camera senza vista

Risuonano voci di donne nell’Assemblea Nazionale francese: Elizabeth Borne, a capo del governo ma ormai invitata d’ufficio, chiamata con notevole continuità a spiegarsi in Parlamento; e poi le opposizioni, con Marine Le Pen a destra e Mathilde Panot a sinistra, entrambe furiose questa settimana: dicono che lei, la donna più in vista del gruppo, Yaël Braun-Pivet, la presidente dell’Assemblea Nazionale,

Continua a leggere

Derive e derivati

Quando parlo di Borsa con amici italiani incontro reazioni quasi sempre un po’ impaurite, forse anche deluse: come se la scelta di investire fosse una caduta di stile, se non etica. Non è così all’estero, o almeno in quell’estero che frequento io. Si dice che il rapporto di diffidenza verso tutto quello che riguarda il denaro abbia origine nell’educazione religiosa

Continua a leggere

Viva i disoccupati

Il governo giapponese pubblica l’ultimo dato sulla disoccupazione, in calo, e le borse asiatiche reagiscono con un’ondata di vendite. Negli Stati Uniti il governo democratico e l’opposizione repubblicana raggiungono un accordo che evita il temuto default, e l’entusiasmo in borsa non si vede. Però quando erano in corso i negoziati e si temeva che fossero senza esito le borse calavano,

Continua a leggere