Diritto internazionale o paura? Quando conviene sottolineare un aspetto o l’altro? La cronologia delle reazioni ufficiali ai conflitti spiega molte cose.
In ogni conflitto diviene interessante prendere in esame la comunicazione adottata. Uno studio può essere fatto sul breve o sul lungo termine, ma in questo caso è passata appena una settimana dal primo attacco israeliano sul territorio iraniano e mi interessava quindi comparare l’evoluzione della comunicazione del conflitto nel brevissimo termine, cioè nella prima settimana, per i due conflitti maggiormente attenzionati in Occidente.
Procederò in modo schematico, proponendovi ogni volta una tabella comparativa e poi un breve commento, e una sintesi finale.
Russia-Ucraina: presidente USA | Joe Biden | Donald Trump | Israele-Iran: presidente USA |
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24/02/2022 | Le forze militari russe hanno iniziato un assalto brutale contro il popolo ucraino, senza provocazione, senza giustificazione, senza necessità. È un attacco premeditato | Penso che sia stato eccellente… Gli abbiamo dato un’opportunità e non l’hanno colta. Sono stati colpiti duramente, molto duramente. Sono stati colpiti come si può essere colpiti. E ce ne sarà ancora, molto di più | 13/06/2022 |
25/02/2022 | Le sanzioni saranno devastanti per la Russia… autorizzo mezzi aggiuntivi USA in Europa per rafforzare la difesa della NATO | Sapevamo praticamente tutto. Sapevamo tutto. Avevamo dato all’Iran 60 giorni per raggiungere un accordo, e oggi è il giorno 61, giusto? Quindi, insomma, sapevamo tutto | 14/06/2022 |
26/02/2022 | Le forze armate statunitensi non si impegneranno direttamente nel conflitto in Ucraina, ma difenderanno ogni centimetro del territorio della NATO con tutta la potenza americana | Gli iraniani hanno ucciso un americano? No. Finché non lo fanno, non stiamo nemmeno prendendo in considerazione l’idea di colpire la leadership politica | 15/06/2025 |
27/02/2022 | La Russia sola è responsabile per la morte e la distruzione che questo attacco causerà, e gli Stati Uniti e i suoi alleati risponderanno in modo unito e deciso. Il mondo terrà la Russia responsabile | Penso che firmeranno un accordo, o qualcosa succederà, ma un accordo sarà firmato, e credo che l’Iran sarebbe sciocco a non firmarlo | 16/06/2025 |
28/02/2022 | Siamo uniti nel sostegno all’Ucraina. Siamo uniti nella nostra opposizione all’aggressione russa. Siamo risoluti nel difendere l’Alleanza NATO | RESA INCONDIZIONATA! … Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo’… Non lo elimineremo, almeno non per ora | 17/06/2025 |
01/03/2022 | Putin ha sbagliato i conti: pensava di entrare in Ucraina e il mondo si sarebbe piegato. Invece ha trovato un muro di forza che non si aspettava: il popolo ucraino. Siamo pronti. Siamo uniti | Potrei farlo. Potrei non farlo. Voglio dire, nessuno sa cosa farò (domanda sull’eventuale intervento diretto in Iran) … Non stiamo cercando un cessate il fuoco. Stiamo cercando una vittoria totale (preciserà poi che per « vittoria » intende la rinuncia iraniana al nucleare militare) | 18/06/2025 |
02/03/2022 | L’era in cui un dittatore russo poteva invadere un Paese libero senza conseguenze è finita. Chi viola le regole internazionali sarà isolato. Noi chiuderemo lo spazio aereo, bloccheremo i loro oligarchi e imporremo sanzioni che dureranno anni | (Ha parlato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, sottolineando che la minaccia nucleare iraniana « rimane esistenziale » e che Trump « deciderà entro un paio di settimane » sull’eventuale ingresso degli USA nel conflitto, pur ribadendo che « resta disponibile al dialogo ») | 19/06/2025 |
Nel caso di Biden si può notare la progressiva ridefinizione dell’obiettivo: inizialmente parla di Russia, o delle sue forze armate. Poi si riferisce a Putin (o « dittatore russo »). Come vedremo, dopo alcuni giorni la comunicazione nei Paesi occidentali si è allineata nel sintetizzare la crisi come una « guerra di Putin ». Successivamente si è spostata l’attenzione sulla paventata minaccia russa per l’Europa, tema già abbozzato nelle prime reazioni ma divenuto preponderante in tempi successivi, che non analizzeremo qui.
Per quanto riguarda Trump, la comunicazione relativa al conflitto mediorientale appare ondivaga. Due i vantaggi: mantenere un consenso interno pur in presenza di un’opinione pubblica divisa (come lo è anche il partito di maggioranza) e mantenere la pressione sull’Iran, non precisando subito le « regole del gioco », cioè i limiti di una possibile azione (li ha menzionati inizialmente lasciando però intendere successivamente che potrebbe attaccare anche senza il superamento di quei limiti).
Vediamo ora le frasi di alcuni leader occidentali immediatamente successive all’inizio delle ostilità in Ucraina e Iran:
Personalità | Ucraina | Citazione | Iran | Citazione |
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Friedrich Merz (leader della CDU nel 2022, Cancelliere tedesco nel 2025) | 24/02/2022 | Non è solo una guerra contro l’Ucraina, è una guerra contro la democrazia e la nostra libertà… Putin si sente minacciato dai movimenti democratici in Ucraina e Bielorussia | 13/06/2025 17/06/2025 | La Germania sostiene in linea di principio gli attacchi militari israeliani all’infrastruttura nucleare iraniana, ma è fondamentale cercare soluzioni diplomatiche …. Questo è il lavoro sporco che Israele sta facendo per tutti noi… ho il massimo rispetto per il coraggio dell’esercito e del governo israeliano |
Olaf Scholz (Cancelliere tedesco nel 2022, deputato SPD nel 2025) | 24/02/2022 | L’attacco russo all’Ucraina è una flagrante violazione del diritto internazionale. La Germania condanna questo atto sconsiderato del presidente Putin con forza | – | Non risultano suoi post né dichiarazioni |
Justin Trudeau (Premier canadese nel 2022, semplice militante nel 2025) | 24/02/2022 | La Russia ha lanciato un’invasione illegale su vasta scala entrando in Ucraina… Una guerra di aggressione, una violazione inequivocabile della sovranità e dell’integrità territoriale ucraine, e un attacco contro la libertà, la democrazia e il diritto internazionale | – | Non risultano suoi post né dichiarazioni |
Mark Carney (ex governatore Banca d’Inghilterra, nel 2022 advisor Stripe, Watershed, inviato ONU per il clima e consigliere del governo Trudeau. Dal 2025 è Primo Ministro Canadese) | 24/02/2022 | (Post su Twitter/X a proposito di alcuni quadri): Questi dipinti erano appesi nella sala Rideau. Mostravano l’oppressione della Russia zarista, le promesse della migrazione, la loro realizzazione nelle praterie canadesi, e poi una nuvola a forma di fungo in lontananza avvertiva che l’oppressione avrebbe potuto tornare. Dobbiamo rinnovare quella promessa. | 13/06/2025 | Il programma nucleare dell’Iran è da tempo una seria fonte di preoccupazione, e i suoi attacchi missilistici su Israele mettono in pericolo la pace regionale… Il Canada riafferma il diritto di Israele all’autodifesa e di tutelare la propria sicurezza. |
Emmanuel Macron (Presidente francese) | 24/02/2022 | Questa scelta deliberata, che contravviene a tutti gli impegni presi dalle autorità russe, è una violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondanti dell’ordine europeo e internazionale. | 13/06/2025 | La Francia difenderà Israele se verrà attaccato dall’Iran, come in passato; ma non parteciperemo a missioni offensive contro Teheran |
Boris Johnson (Premier britannico nel 2022, nessun mandato nel 2025) | 24/02/2022 | L’attacco non provocato di Putin al popolo ucraino è un affronto a valori e libertà | – | Non risultano suoi post né dichiarazioni |
Keir Starmer (leader laburista nel 2022, Premier britannico nel 2025) | 24/02/2022 | In questa ora buia, i nostri pensieri, la nostra solidarietà e la nostra determinazione sono con il popolo ucraino. Le truppe che occupano le loro strade… Sono entrate in guerra non per colpa loro, ma perché Putin teme la loro libertà… Le conseguenze della guerra di aggressione di Putin saranno orrende e tragiche per il popolo ucraino… e per quello russo, che è stato derubato della democrazia e del futuro | 13/06/2025 | Il Regno Unito non ha partecipato all’attacco; Israele ha il diritto all’autodifesa ma è ora di moderazione, calma e ritorno alla diplomazia |
Ursula Von der Leyen (Presidente della Commissione europea) | 01/03/2022 | È uno scontro tra lo Stato di diritto e il diritto del più forte; tra democrazie e autocrazie; tra un ordine basato su regole e un mondo di aggressione nuda. Dovremo dimostrare il potere delle nostre democrazie… scegliere un percorso libero e democratico | 15/06/2025 | Ho sottolineato che Israele ha il diritto di difendersi. L’Iran è la principale fonte di instabilità regionale. L’Europa è sempre stata chiara: l’Iran non potrà mai avere l’arma nucleare. C’è un bisogno urgente di una soluzione negoziata. Abbiamo sempre espresso forti preoccupazioni sui programmi nucleare e balistico iraniani – gli stessi missili che colpiscono indiscriminatamente le città non solo in Israele, ma anche in Ucraina |
Mario Draghi (Presidente del Consiglio italiano nel 2022, nessun incarico politico nel 2025) | 24/02/2022 | L’Ucraina è un Paese europeo, una nazione amica. È una democrazia colpita nella propria legittima sovranità. Voglio esprimere la solidarietà piena e incondizionata del popolo e del Governo italiano al popolo ucraino e al presidente Zelensky. Quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi, le nostre democrazie | – | Non risultano suoi post né dichiarazioni |
Giorgia Meloni (leader dell’opposizione -FdI – nel 2022, Presidente del Consiglio itaiano nel 2025) | 24/02/2022 | L’attacco bellico della Russia è inaccettabile. Occidente e comunità internazionale devono essere uniti a sostegno di Kiev e per il rispetto del diritto internazionale | 17/06/2025 | Ho sempre pensato che lo scenario migliore fosse quello di un oppresso popolo iraniano che rovescia il regime… (ma) si deve fare il pane con la farina che si ha |
Vladimir Putin (Presidente russo) | 24/02/2022 | La Russia sta lanciando un’operazione militare speciale per proteggere le persone sottoposte ad abusi e genocidio dalla giunta di Kiev… I nostri piani non includono l’occupazione dell’Ucraina. Non imporremo nulla. Questa operazione ha l’obiettivo della denazificazione e demilitarizzazione dell’Ucraina | 13/06/2025 | Mosca condanna le azioni di Israele che violano la Carta ONU… Tutte le questioni sul programma nucleare iraniano devono essere risolte solo con mezzi diplomatici e politici |
Xi Jinping (Presidente cinese) | 25/02/2022 | Urge una soluzione diplomatica; la Cina promuove una negoziazione seria | 19/06/2025 | Condanno gli attacchi israeliani, è urgente agire per de-escalation e rispettare la sovranità nazionale |
Recep Tayyip Erdogan (Presidente turco) | 24/02/2022 | Condanno l’invasione della Russia; rifiutiamo l’operazione militare come una grave violazione del diritto internazionale e una minaccia per la pace regionale | 13/06/2025 | Condanniamo con forza l’attacco israeliano incontrollato, aggressivo e fuori da ogni legalità; un atto che minaccia la stabilità regionale e mondiale |
Narendra Modi (Primo Ministro indiano) | 25/02/2022 | Ora non è il tempo della guerra. La democrazia, la diplomazia e il dialogo devono prevalere | 13/06/2025 | (Riferisce su X di una telefonata con Netanyahu – non risultano ulteriori commenti) Ho fatto presenti le preoccupazioni dell’India e sottolineato la necessità di un pronto ritorno della pace e della stabilità nella regione |
Jair Bolsonaro (Presidente brasiliano nel 2022, nessun incarico politico nel 2025) | 27/02/2022 | Il Brasile rimane neutrale; non condanneremo né parteciperemo alla guerra in Ucraina | – | Non risultano suoi post né dichiarazioni |
Ignacio Lula da Silva (leader opposizione nel 2022, Presidente brasiliano nel 2025) | 05/05/2022 | Non risultano reazioni immediate sull’Ucraina, ma dirà pochi mesi dopo: « Vedo che il presidente ucraino è applaudito da tutti i parlamentari europei. Però anche lui è responsabile della guerra, tanto quanto Putin. Una guerra non ha mai un solo colpevole (…) Voleva la guerra. Se non l’avesse voluta avrebbe negoziato un po’ di più » | 17/06/2025 | Condanno gli attacchi israeliani indiscriminati… serve ruolo dell’ONU per promuovere la pace mondiale |
Nelle prime reazioni occidentali all’invasione dell’Ucraina era praticamente unanime il riferimento alla legalità internazionale, mentre Paesi come Cina, India, Brasile si limitavano a pressanti inviti alla diplomazia. Nel caso Iran-Israele le reazioni occidentali non fanno più riferimento alla legalità internazionale e supportano invece l’idea della difesa preventiva, sottolineando la minaccia potenziale derivante dal riarmo iraniano.
Un’apparente coerenza c’è nelle reazioni del presidente turco Erdogan, che ha condannato in entrambi i casi l’aggressione iniziale pur con toni decisamente più moderati nei confronti della Russia (successivamente alla frase citata, Erdogan dirà che Netanyahu in quanto a genocidio ha fatto più di Hitler). Relativamente coerenti nell’invito formale alla diplomazia anche India e Cina, benché da parte cinese sia giunto un accenno di condanna per Israele e non per la Russia.
Si può notare anche che mentre sull’Ucraina si esprimevano anche coloro che non avevano ancora assunto la carica di governo, sul tema israelo-iraniano chi non era più a capo dell’esecutivo ha invece scelto il silenzio. Questo è solo in parte legato a una maggiore difficoltà a esprimersi da parte di ex-premier recentemente sconfitti alle urne: è anche dovuto alla particolare delicatezza del tema, che comporta rischi logicamente evitabili quando non si ricopre più una carica che imponga l’intervento pubblico.
Notevole poi, soprattutto nei giorni successivi, il costante riferimento delle fonti occidentali al « diritto all’autodifesa » di Israele, ovviamente riferito alla minaccia nucleare potenziale iraniana. Questo serve da una parte al « framing » del dibattito, dall’altra a sviluppare nel tempo uno slittamento della percezione, facendo sì che il pubblico intenda progressivamente che il primo attacco sia venuto dall’Iran. L’ambiguità del concetto, volutamente svincolato da qualsiasi ricostruzione cronologica di attacchi e contrattacchi, lascia spazio al fraintendimento. Trattandosi di logica di schieramento, come in qualsiasi conflitto polarizzante per una qualsiasi società, la versione più « mainstream » finirà per imporsi all’opinione pubblica e con essa la comprensione dei fatti più concordante, giusta o meno giusta che sia1. L’inizio di questa dinamica di costruzione del racconto si ha di solito molto rapidamente: nel giro di uno o due giorni al massimo la comunicazione dei leader è abbastanza allineata. Con maggiore o minore determinazione, diranno le stesse cose, cioè sottolineeranno alcuni aspetti e non altri. Vedremo tra poco come si è sviluppata la comunicazione occidentale nel caso ucraino.
Ho poi voluto aggiungere le reazioni immediate di Vladimir Putin per vedere come siano speculari rispetto a quelle europee e statunitensi: il riferimento alla legalità internazionale compare nel caso israeliano e ovviamente non in quello ucraino. Lì compare invece nel primo discorso di Putin l’evocazione di una necessità di tutela dei « popoli oppressi », più volte evocata anche da Israele dal 13 giugno in poi: vi è stato un messaggio diretto di Netanyahu al « popolo iraniano », seguito da diversi messaggi del ministro degli Esteri Katz che facevano riferimento a una prossima « liberazione » dal regime oppressivo di Khamenei… Ovviamente anche in questo caso si è visto il consueto passaggio terminologico tipico dell’inizio di ogni conflitto, quando il leader del Paese-bersaglio inizia a essere definito con una certa costanza « dittatore » e il suo governo « regime ».
Vediamo ora in rapida sintesi, ancora attraverso citazioni precise, lo sviluppo del discorso occidentale sull’Ucraina in quattro fasi: 1) riferimento alla legalità internazionale; 2) « la guerra di Putin »; 3) « aggressione non provocata e ingiustificata »; 4) minaccia russa alla sicurezza dell’Europa:
Fase | Joe Biden | Olaf Scholz | Emmanuel Macron | Mario Draghi | Boris Johnson |
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Legalità internazionale: 24 25 febbraio 2022 | L’Unione Sovietica è finita, ma Putin sta agendo come se vivesse ancora in quel mondo. Questa è una violazione della legalità internazionale, un attacco ingiustificato e ingiustificabile all’Ucraina (24/02/2022) | Quello che sta facendo la Russia è una violazione grave della legalità internazionale e un attacco alla sovranità e all’integrità territoriale di un paese indipendente (24/02/2022) | Questa aggressione viola la Carta delle Nazioni Unite e mina i principi fondamentali della legalità internazionale e del diritto dei popoli alla sovranità e all’integrità territoriale (24/02/2022) | La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina è una violazione chiara e palese del diritto internazionale (24/02/2022) | Questa è un’aggressione militare non provocata, un attacco contro l’ordine basato sulle regole che abbiamo costruito in Europa dopo la Seconda guerra mondiale (24/02/2022) |
«Guerra di Putin»: 25-27 febbraio 2022 | Questa è la guerra di Putin, una guerra che ha scelto lui, e che sta pagando l’Ucraina e il popolo russo (25/02/2022) | La guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina rappresenta una grave minaccia per la sicurezza europe (27/02/2022) | Siamo di fronte alla guerra di Putin, un conflitto premeditato e ingiustificato (26/02/2022) | La guerra voluta da Putin è un’aggressione senza precedenti contro l’Europa (26/02/2022) | Questa è la guerra personale di Putin, un attacco alla libertà e alla democrazia (25/02/2022) |
«non provocata e ingiustificata»: 27 febbraio-1 marzo 2022 | Condanniamo l’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina (27/02/2022) | Condanno fermamente l’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia (28/02/2022) | Questa aggressione militare non provocata e ingiustificata deve cessare immediatamente (28/02/2022) | L’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia rappresenta una sfida per tutta la comunità internaziona (01/03/2022) | La Russia ha intrapreso un’aggressione militare non provocata e ingiustificata contro un paese sovrano (27/02/2022) |
Minaccia russa: 1-2 marzo 2022 | La minaccia della Russia non è solo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa e il mondo libero (01/03/2022) | L’aggressione russa è una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza dell’Europa (02/03/2022) | La Russia rappresenta una minaccia diretta per la sicurezza e la stabilità dell’Europa intera (02/03/2022) | La Russia pone una minaccia grave per la sicurezza europea e mondiale (02/03/2022) | Questa aggressione russa è una minaccia senza precedenti per la sicurezza europea (02/03/2022) |
Si può notare come a dare il primo messaggio sia sempre il presidente statunitense, accompagnato o rapidamente seguito dal premier britannico. Gli altri, uno o due giorni dopo. Naturalmente dipende anche dal calendario dei loro interventi pubblici, ma la sequenza relativamente costante lascia supporre che in questo caso il calendario sia anche stato adattato alle necessità della comunicazione concordata o comunque allineata.
La stessa sequenza, immediatamente successiva agli interventi pubblici dei leader, si è verificata anche nel dibattito interno ai singoli Paesi e anche all’Unione europea. Che analizzeremo, tempo permettendo, in altra sede. Per ora ci fermiamo qui.
Nota 1: faccio riferimento in particolare alla teoria della « spirale del silenzio » (Noelle-Neumann): in estrema sintesi, quando riteniamo che un’opinione sia maggioritaria tendiamo o ad allinearci oppure a tacere se ne abbiamo una opposta. Per timore dell’esclusione sociale, non la esprimiamo. E così l’opinione percepita come maggioritaria si impone sempre di più, al di là di quello che era il suo consenso iniziale. Osservo che in epoche recenti i social e i canali alternativi hanno consentito il permanere delle opinioni alternative, così come anche prima continuavano a circolare in cerchie ristrette. Ma il fenomeno resta sostanzialmente inalterato, persino con un’accresciuta capacità di marginalizzazione del dissenso, fatto però salvo il potenziale di crescita delle « verità alternative » non per loro forza intrinseca ma a causa della progressiva erosione della credibilità dei canali mainstream nella percezione collettiva, soprattutto nelle fasce d’età più giovani.