Tempo di lettura 2 minuti

Pagamenti digitali: comodi e nello stesso tempo pericolosi come ogni realtà che si distacchi dall’elemento fisico, vantaggiosi per le banche, lo sono anche per l’utente? E il contante, la valuta legale, insomma il denaro dello Stato? Ha senso parlare di “lotta al contante”?

Tra i vari sistemi di pagamento che avevo valutato in occasione di un mio lungo articolo sui pro et contra dei pagamenti digitali (carte di credito, portafogli digitali…) uno mi era sembrato in qualche modo preferibile, per due motivi: si vede quanto si spende, cioè il calo del denaro a disposizione, cosa che non accade immediatamente con le carte di credito e di debito – e questo rischia di portare a problemi di indebitamento -; ed è un sistema più diretto, essendo gestito direttamente dalle banche invece di passare da operatori terzi. Quest’ultimo aspetto porta anche a una riduzione dei costi.

Sono quindi andato ad approfondire questo sistema, tornando a incontrare Giorgio Ferrero, executive director di Preta, l’azienda proprietaria di MyBank, a sua volta controllata al 100% da EBA Clearing (società fondata nel 1998 e controllata da 48 grandi banche europee).

L’intervista, registrata per un’emittente radiofonica e quindi in solo audio, è qui in versione integrale. Come al solito lascio parlare l’interlocutore e non mi pongo problemi di durata, e se a tratti un’intervista assume toni un po’ pubblicitari, come è logico quando si parla con un appassionato amministratore di un’azienda o di un progetto, sarà l’ascoltatore a fare la tara. Preferisco non interrompere, quando ho obiezioni le faccio, altrimenti va bene così. Quello che mi interessa, sempre, è capire come funzionano le cose.

Ne è uscita una chiacchierata di tre quarti d’ora, abbastanza gradevole, credo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

×